Cosa si intende per ESD e ESDS?

MAPA PROFESSIONAL spiega la protezione dei dispositivi elettronici contro le Scariche Elettrostatiche (ESD) e l’uso di guanti per la manipolazione di Dispositivi Sensibili alle Scariche Elettrostatiche (ESDS).
Quando due materiali sono messi a contatto, o strofinati, vi è uno scambio di cariche elettrostatiche (Elettricità Statica). La causa principale dell'elettricità statica sono le persone: camminando sul pavimento o muovendo un oggetto, ad esempio, si può generare elettricità statica. Se queste cariche non vengono dissipate, si accumulano, e possono improvvisamente rilasciare quelle che vengono chiamate Scariche Elettrostatiche (ESD). Un materiale dissipativo ha la capacità di non accumulare cariche elettrostatiche. Anche se la parola "antistatico" è ampiamente utilizzata, la corretta designazione della proprietà del materiale è "dissipativo".
I guanti dissipativi sono necessari per evitare scariche elettrostatiche che possono verificarsi in due aree principali:
• Area Elettrostatica Protetta (EPA) in cui le Scariche Elettrostatiche possono danneggiare i dispositivi elettronici (problema per il produttore) o indebolire il dispositivo elettronico (problema per l’utilizzatore)
• Area ATmosfera ESplosiva (ATEX) dove le Scariche Elettrostatiche possono generare rischi di esplosione
 
Il Dispositivo sensibile alle Scariche Elettrostatiche, comunemente chiamato ESDS, viene utilizzato nelle Aree Elettrostatiche Protette (EPA) e deve essere protetto dalle Scariche Elettrostatiche che potrebbero danneggiarlo. Tuttavia, i guanti da soli non prevengono le Scariche Elettrostatiche. Per evitarle, il lavoratore deve indossare indumenti e scarpe dissipativi adeguati per essere permanentemente collegato a terra.
Sia che si lavori in un’area ATEX o che si tratti di dispositivi elettronici, entrambe le attività hanno le stesse esigenze per quanto riguarda i guanti da indossare, devono essere dissipativi. Tuttavia, a oggi non esiste una norma stabilita per i guanti destinati a manipolare dispositivi sensibili alle cariche elettrostatiche utilizzati nelle Aree Elettrostatiche Protette. L'unico standard appropriato per i guanti è la EN 16350 che fornisce i requisiti per l'utilizzo in ambiente ATEX. La EN 16350 non si applica ai guanti ESD.
Secondo la EN 16350, un guanto ATEX deve avere una resistenza verticale inferiore a 108Ω al 25% di umidità relativa. Questa norma è molto rigida: il 25% di umidità corrisponde a un clima secco, quindi condizioni severe che non sono certo rappresentative di tutte le situazioni lavorative. Possiamo vedere che la maggior parte dei guanti utilizzati in area ATEX (guanti in nitrile/neoprene) non seguono la EN 16350, ma non mettono a rischio l'utente finale. Sapendo che la EN 16350 non si applica ai guanti ESD e poiché non esiste uno standard per i guanti utilizzati per manipolare i dispositivi elettronici, gli utilizzatori a volte devono eseguire il proprio test per convalidare i guanti in base alle esigenze delle postazioni di lavoro.
In MAPA PROFESSIONAL, ci riferiamo alla EN 16350 per valutare le proprietà dissipative dei nostri guanti. Questo standard è molto rigido e un guanto conforme alla norma EN 16350 sarà sicuramente adatto a manipolare dispositivi sensibili alle cariche elettrostatiche. Nella revisionata EN 420 (EN ISO 21420 pubblicata a febbraio 2020), è stato introdotto un pittogramma per i guanti che superano la EN 16350. In MAPA PROFESSIONAL testiamo le proprietà elettrostatiche dei nostri guanti in base a:
• Metodo del test EN 1149-1 (requisito per indumenti utilizzati in zona ATEX nella EN 1149-5): Questo metodo misura la resistenza superficiale in Ohm (Ω) della superficie del materiale tra due elettrodi posti sulla sua superficie, sotto una tensione di 100 +/- 5 V.
• Metodo del test EN 1149-2 (requisito per guanti utilizzati in zona ATEX nella EN 16350): Questo metodo misura la resistenza verticale in Ohm (Ω) tra due elettrodi posti su superfici opposte, sotto una tensione di 100 +/- 5 V.

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